PROGETTO X-BRAIN.net: Uno studio sull’allettamento
L’inattività fisica rappresenta il secondo fattore di rischio di mortalità e può essere vista come una pandemia dei tempi moderni. Essa causa alterazioni muscolari (come la perdita di massa e forza), del sistema nervoso (disturbi nel controllo motorio centrale e periferico) e metaboliche (problemi nel metabolismo ossidativo e resistenza all’insulina). È ormai noto che le ripercussioni dell’inattività fisica sono particolarmente severe negli anziani, che tendono a recuperare molto più lentamente. Dato che periodi brevi di inattività (7-15 giorni) sono comuni dopo traumi, interventi chirurgici, ictus e altre condizioni mediche, comprendere gli effetti dell’inattività fisica ha una rilevanza clinica cruciale.
Nell’ambito del progetto X-BRAIN.net (sostenuto dal programma Interreg VI-A Italia-Slovenia), l’Istituto di Ricerche Chinesiologiche del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria ha collaborato con l’Ospedale Generale di Izola, l’Università degli Studi di Trieste – Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute e l’Azienda Sanitaria Universitaria Giulino Isontina per condurre uno studio sull’allettamento. In tale ricerca, un gruppo di anziani maschi è stato allettato per 10 giorni presso l’Ospedale Generale di Izola.
Per contrastare gli effetti dell’allettamento, è stata testata l’integrazione di pasti iperproteici e un programma di allenamento basato sulla realtà virtuale. Con l’uso di tecnologie avanzate di realtà virtuale in ambienti arricchiti, l’obiettivo era conservare la funzione motoria a vari livelli di funzionamento sensomotorio e corticale.
Questo studio mira a determinare se gli effetti negativi dell’allettamento possono essere attenuati con un’alimentazione mirata e l’utilizzo delle più innovative tecnologie di realtà virtuale.